ALLEY è la project room della galleria Giorgio Galotti. Nel 2017 si trasferisce in un’antica vetrina del 1700 situata nel centro storico di Torino per invitare artisti internazionali a presentare interventi specifici, uno per ogni stagione.
I tempi stanno cambiando e con essi le condizioni meteorologiche. Così, dopo un anno e mezzo di progetti site specific elaborati rispettando il cambio delle stagioni per adeguare le vetrine stesse, abbiamo deciso di spostare l’arrivo dell’estate di un mese, anticipando il solstizio con un doppio intervento di Giulio Saverio Rossi (1988, Massa).
Il progetto Chiasmo presenta due riletture degli stessi elementi che già compongono la vetrina (legno e vetro). Nella teca di destra un quadro ad olio presenta la texture e la cromia del legno sottostante, mentre in quella di sinistra una tela ricoperta di carburo di silicio verde, delle stesse dimensioni del vetro, presenta sotto un’altra forma la materia da cui si ricava il vetro. Come nella figura retorica del chiasmo, l’opera apre a una visione d’impianto tautologico, in cui la vetrina vuota (che mette già in mostra sé stessa) viene simbolicamente duplicata generando un gioco di intrecci e riferimenti attuato fra opacità (silicio), trasparenza (vetro) e immagine (quadro ad olio).
ALLEY is the project room of Giorgio Galotti gallery. In 2017 it moves to an antique 1700’s vitrine in the center of Turin to invite international artists to present site specific interventions, one for each season.
Times are changing and the weather with it. So after one year and half respecting the changing of the seasons in order to change the vitrines of Alley, we have decided to move up the arrival of the Summer revealing in advance the solstice with a double intervention by Giulio Saverio Rossi (1988, Massa).
The Chiasmo project presents a re-interpretation of the details and materials already existing in the identity of the showcase (wood and glass). On the right vitrine an oil painting represents the texture and the colors of the underlying wood, while in the other one on the left a canvas made by green silicon carbide, of the same size of the glass, represents the material from which the galls itself come from creating another interpretation of the glass. As in the rhetorical figure of the chiasmus, the work opens up to a vision of a tautological system, in which the empty display case (which already exhibits itself) is symbolically duplicated generating a play of nets and references implemented between opacity (silicon), transparency (glass) and image (oil painting).
2019
oil on linen, 55 x 35 cm
silicon carbide and oil on linen, 225 X 55 cm